Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano definisce smart working come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro”. Lo stesso Ministero ne elogia poi i vantaggi, poichè aiuterebbe il lavoratore a "conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, a favorire la crescita della sua produttività.” A smart working si sono poi affiancati anche altri inglesismi, home office e co-working.
Come hanno reagito gli italiani a questa nuova possibilità di poter lavorare da casa? Ce lo dice uno studio di Airbnb secondo il quale una maggiore flessibilità nell’uso degli spazi, significherebbe per il 65% degli italiani una maggior felicità e più tempo per se stessi. Due lavoratori del settore terziario su tre starebbero persino pianificando di lavorare da remoto perché la bellezza del luogo da cui si lavora ha effetti benefici non solo sul benessere psicofisico ma anche sulla produttività e sulla qualità del lavoro stesso.
Da dove lavorerebbero gli italiani? Il 34% cercherebbe una sistemazione raggiungibile in giornata in auto dalla propria residenza, meglio se all’interno della stessa regione (20%), mentre il 13% prenderebbe in considerazione un altro Paese europeo, ovviamente leggi permettendo. La maggior parte degli italiani sceglierebbe una casa vista mare (il 39%), molti uno chalet in montagna (20%), alcuni una casa al lago (13%), mentre altri ancora un attico in una grande città (7%). Insomma, gli italiano sarebbero aperti al “bleisure”, ovvero alla possibilità di mischiare business e svago, o business e vacanza.
Dovunque ci troveremo, scopriamo come creare un ufficio in poche e semplici mosse, a partire dalla scelta dello spazio e fino alla cancelleria!